È un particolare tipo di cicoria con la colorazione della foglia rossastra, croccante in bocca e un gusto leggero e poco amarognolo rispetto ai cugini Veneti ( radicchio di Chioggia, di Treviso o di Castelfranco)
Si Narra di questo ortaggio fin dai tempi degli Asburgo dove la coltivazione era tra le zone di Gorizia e Salcano ( oggi Slovenia) è uno dei radicchi più costosi al mondo( può arrivare anche ai 50 euro al kg) e cercano di contenderselo per i loro ristoranti stellati i migliori Chef al mondo.. il suò prezzo è dovuto alla manodopera ma sopratutto perchè c’è poca coltivazione visto l’urbanizzazione degli ultimi tempi.. una volta era molto reditizzio per i contadini dell’epoca visto che era uno dei pochissimi ortaggi che veniva coltivato nel periodo Invernale.. il modo migliore per gustarlo è sicuramente crudo. Con un goccio di olio Evo, sale, pepe, un goccio di limone oppure aceto, accompagnato con uova sode, fagioli e patate bollite, giusto per esaltare la sua croccantezza e il suo sapore dolce..Riprendendo i colori del piatto Veneto “radici e Fagioli” solo che la crema di fagioli ho fatto una crema di pane casareccio, bollito con brodo vegetale e un sentore di aceto di vino, la Rosa di Gorizia invece è stata sfogliata, lavata e ricostruita aggiungendo un mix di ricotta e formaggio spalmabile del “cit”. Poi cosparso il tutto con una granella di San Daniele essiccato, una macinata di pepe fresco e un giro di Olio Evo